Il
Sindaco Massaro è stato ripetutamente attaccato su più fronti per
la questione dell'elettrodotto, ma bisognerebbe innanzitutto
chiedersi: chi ha aperto le porte a Terna? Non è che forse, come
troppo spesso accade, è proprio la prima gallina che canta ad aver
fatto l'uovo? Cerchiamo di fare un po' di chiarezza ripercorrendo la
vicenda per sommi capi:
Nel
Protocollo d'Intesa sulla razionalizzazione della rete in alta
tensione (AT) nei comuni di Soverzene, Ponte nelle Alpi e Belluno del
31/03/2009, leggiamo che “gli enti firmatari si impegnano a
confermare la propria favorevole posizione sul progetto di fascia di
fattibilità concordata" e "a favorire la conclusione
dell'iter autorizzativo e la realizzazione delle opere [...] dandone
la massima e preventiva diffusione e ricercandone la condivisione sul
territorio." Leggiamo anche che Terna passerà dall'attuale
linea aerea armata a 220 Kv a quella a 380 per ogni intervento
successivo (più sibillinamente si dice che userà “gli standard
previsti per il livello di tensione fino a 380 Kv”).
Senza
tanti giri di parole, chi sottoscrisse questo protocollo accettò per
sé e per chi sarebbe venuto dopo di lui che in Comune di Belluno
-SENZA INTERRARE ALCUNA LINEA- sarebbe passato un elettrodotto per il
380. Tra i firmatari troviamo l'allora Presidente della Provincia
Sergio Reolon (Pd) e l'allora Sindaco di Belluno Antonio Prade (Pdl),
il che dovrebbe già averci chiarito un po' le idee sulle
responsabilità più immediate.
Se
risaliamo alla Delibera del Consiglio Comunale del 19/12/2008 (e
relativa discussione), è possibile rendersi conto che la storia era
già scritta chiaramente allora e che molti di coloro che oggi
criticano l'amministrazione Massaro furono allora o sordi o ciechi o
tutt'e due. Infatti
quando si votò per l'approvazione del protocollo d'intesa, la
critica per il passaggio senza previsione di interramento e per le
finalità della nuova linea fu espressa a chiare lettere da Belluno
democratica La sinistra con il consigliere Francesco Rasera Berna in
consiglio ed il consigliere Vanni Roccon in commissione. E'
interessante anche vedere chi votò a favore e chi contro.
Capiamo
quindi fino a che punto sia paradossale questa situazione che vede
l'attuale Sindaco Massaro, che a suo tempo espresse voto contrario al
protocollo d'intesa, come il bersaglio delle critiche sterili e
demagogiche di chi, come Pdl in Comune e Pd in Provincia, a suo tempo
lo sottoscrisse e oggi, con estremo cinismo, si scaglia contro le
conseguenze delle proprie stesse azioni come se fossero altrui.
Ciò
che è assolutamente fondamentale è un impegno per il territorio
bellunese e la sua salvaguardia che non dipenda dal presunto
tornaconto elettorale del momento o da tattiche propagandistiche, ma
che assuma invece la tutela di questo territorio come valore fondante
dell'agire politico-amministrativo.
Sel
è quindi impegnata perché, contro lo stucchevole gioco delle parti
di certa politica, si faccia tutto il possibile per riparare ai danni
causati da scelte tanto improvvide.
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i documenti
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