Circolo di Belluno

sabato 25 febbraio 2012

Amministrative Comune di Belluno: il Sel ha detto sì a Jacopo Massaro

Sinistra ecologia e libertà presenterà una sua lista civica in appoggio al candidato sindaco Jacopo Massaro. Che aggiunge così un altro alleato a suo favore, insieme al Patto per Belluno di Celeste Balcon. «La decisione è stata presa all’unanimità – spiega Marco Barluzzi – Massaro è un candidato con doti di pragmatismo che rappresenta novità e competenza. Sulle primarie – prosegue Barluzzi – il Pd ha cambiato direzione mille volte per ragioni di partito. E ora che diventa impossibile farle, si parla ancora di primarie». Barluzzi riepiloga la cronistoria dall’ottobre 2011 ad oggi delle varie posizioni assunte dal Partito democratico in relazione alle primarie, concludendo con delle ironiche istruzioni per l’uso. Rincara la dose Francesco Rasera Berna «le primarie si fanno per individuare i candidati, non quando i candidati ci sono già! Proporre di fare le primarie l’ultima settimana di febbraio è come ridurle ad un incontro sportivo. Le primarie sono una costruzione comune, e non la discesa in campo delle tifoserie. Per quanto riguarda le liste a sostegno di Massaro – sottolinea Rasera Berna – non abbiamo alcun pregiudizio nei confronti del Patto per Belluno. Celeste Balcon, infatti, non ha mai appoggiato in consiglio comunale la giunta Prade. A differenza di alcuni esponenti del Pd usciti dal partito!» Rasera Berna rivela anche un tentativo maldestro del Pd di intervenire sul Sel bellunese, attraverso pressioni su esponenti regionali e nazionali. «Ma il centrosinistra non è un recinto le cui chiavi sono in mano al Pd, che può decidere su chi sta dentro e chi fuori! Qui c’è da costruire il governo della città – afferma Rasera Berna – e lo si può fare attraverso un programma. Massaro rappresenta secondo noi la miglior soluzione per Belluno, e lo sosterremo con una lista civica (senza logo ufficiale del Sel quindi ndr) come avevamo già stabilito lo scorso anno. Perché riteniamo che le liste di partito rischino di creare più divisioni».

sabato 4 febbraio 2012

Vendola: “La politica di Monti ora è chiara. Ed è di destra”

Questa volta non siamo di fronte ad una battuta infelice come quella della monotonia del posto fisso. Il presidente Monti con grande onestà intellettuale ha svolto un discorso organico, la cui cifra è difficilmente riconducibile ad una mera nozione tecnica.
Monti ha delineato il proprio profilo schiettamente conservatore, con ragionamenti che sono tipici della destra liberista. Immaginare che i lavoratori contrattualizzati a tempo indeterminato nel settore pubblico come nel settore privato siano portatori di privilegi significa avere davvero una visione distorta della realtà.
Pensare di combattere la precarieta’ facendo saltare ciò che resta del sistema delle tutele e delle garanzie del mondo del lavoro appartiene ad un’impostazione politicamente assai connotata. Cioè di destra.
Pensare che le ragioni profonde della crisi italiana siano riconducibili a decenni di buonismo sociale significa operare  una seria manipolazione della storia del nostro Paese. Consegnando le più importanti conquiste sul terreno dei diritti sociali alla rubrica degli sprechi e del parassitismo.
I pensieri del presidente Monti sono tutti pienamente legittimi a condizione che non cerchino il nascondiglio di una presunta asettica tecnicità. Sono i pensieri di una onesta destra liberista che producono ricette inefficaci  dal punto di vista economico, e rischiose per la tenuta sociale del Paese.
Ed è la ragione per cui una moderna e popolare sinistra deve contrastrarli. 

Nichi Vendola