Circolo di Belluno

sabato 31 dicembre 2011

Diamoci un taglio! Alle spese militari

L’Italia spende oltre 25 miliardi di euro per la difesa militare, pari a circa l’1,4 per cento del proprio prodotto interno lordo. Percentuale ben più rilevante dello 0,9 per cento dichiarato ufficialmente dal Governo,che divide la spesa su ministeri diversi, occultando l’ammontare reale del bilancio militare. Il contrario di ciò che accade in altri paesi europei.
Si tratta di un volume di spesa ingiustificato nell’attuale situazione internazionale, tanto più nel momento in cui si chiede ai cittadini italiani di sopportare una manovra iniqua che preferisce tagliarla spesa sociale e il trasporto pubblico piuttosto che rinunciare a qualche cacciabombardiere.
Altri Paesi hanno già annunciato recentemente significative ristrutturazioni della propria spesa militare, come ad esempio la Gran Bretagna dove un governo conservatore ha deciso tagli dell’ordine 4-5 miliardi l’anno rinunciando ad aerei, carri armati, portaerei.
Oggi più che mai è necessario investire nella scuola, nella sanità, nella cultura, nell’edilizia pubblica e popolare per ridurre e invertire la tendenza al progressivo depauperamento dei lavoratori e dei pensionati.
La spesa militare può essere ridotta già dal prossimo anno di almeno 1,5 miliardi di euro attraverso l’uscita dal programma JSF, il totale ritiro dall’Afghanistan, la cancellazione del programma per ulteriori 4 fregate FREMM, la cancellazione del programma missilistico MEADS; con il consolidamento di questi provvedimenti e con l’attuazione di altri quali la soppressione del 50% delle unità corazzate e di artiglieria, la riduzione del numero delle basi dell’Aeronautica militare, la messa in riserva di unità navali, la soppressione dell’indennità di ausiliaria, a partire già dal 2013/2014 il risparmio realizzato si può calcolare in circa 2,5 miliardi l’anno; entro il quinquennio successivo è possibile raggiungere un risparmio complessivo di circa 4,5 miliardi l’anno mediante la riduzione di 30 mila unità degli organici delle Forze armate, la cancellazione di altri programmi di armamento, la progressiva sostituzione di personale militare addetto a funzioni ministeriali, amministrative e logistiche con personale civile, l’aggregazione dei reparti dell’Esercito in un minor numero di strutture, cosa possibile essendo quelle attuali sottoutilizzate.
Per questi motivi, i sottoscritti cittadini italiani
C H I E D O N O
che il Parlamento e il Governo adottino urgentemente provvedimenti per ridurre la spesa militare del nostro Paese di 1,5 miliardi di euro nel 2012 e di 2,5 miliardi negli anni successivi, con l’obiettivo nel medio termine di una riduzione tale da riportare la nostra spesa effettiva sotto lo 0,9 per cento del Pil contro l’1,4 per cento effettivo di oggi con un diminuzione in termini assoluti di circa 4,5 miliardi di euro l’anno;
che vengano pertanto adottati immediati provvedimenti per:
  • il ritiro completo delle truppe italiane dall’Afghanistan entro il 2012;
  • il ritiro immediato dell’Italia dal programma per il caccia statunitense JSF;
  • la riduzione o cancellazione di programmi di armamento come le fregate FREMM, i missili MEADS, le nuove unità di assalto anfibio
che vengano inoltre attivati programmi di ristrutturazione delle forze armate con la riduzione di circa 30 mila unità le dotazioni organiche rispetto alla forza attuale di 190 mila militari, la progressiva sostituzione negli incarichi non militari o puramente amministrativi di personale militare con personale civile, che vengano eliminati sprechi e ingiustificati privilegi. 

martedì 27 dicembre 2011

Comunali, da Sel un richiamo al Pd «Sì alle primarie»

E’ perplesso Francesco Rasera Berna. Il consigliere comunale ed esponente di Sel non è convinto della bontà della decisione del Partito Democratico di non fare le primarie e, fuor di polemica, spiega: «Ovviamente, al suo interno, il Pd può decidere quello che vuole, ma Sel resta convinta dell’efficacia delle primarie nella scelta del candidato del centrosinistra».
A novembre il Pd ha convocato gli alleati di coalizione per un incontro interlocutorio e in quel momento pareva che una decisione del maggiore partito di centrosinistra fosse imminente. Adesso, invece, bisognerà aspettare ancora un mese prima che emerga il nome unitario del Pd ma il dubbio è: se quel nome non fosse gradito a tutta la coalizione? In sostanza l’indirizzo del Pd rischia di aprire una fase di discussione critica tra gli alleati.
«Mi sembra di capire che il Pd sceglierà il suo candidato sulla base di un sondaggio, ma io non credo ai sondaggi, noi facciamo valutazioni in modo diverso. Avremmo preferito parlare prima delle caratteristiche che dovrebbe avere il nostro candidato. Ora sta diventando tardi e a un mese e mezzo dal tavolo della coalizione siamo ancora fermi. Il Pd faccia in fretta e non chiuda la strada delle primarie, perché dentro e fuori il Pd ci sono diversi soggetti interessanti da valutare».
Il Pd ieri ha convocato gli alleati per una riunione che si dovrebbe tenere questa sera, ma non tutti potranno esserci. «Il dialogo diventa difficile se la questione si limita a un “prendere o lasciare”», dice Rasera Berna, «bisogna evitare i momenti di tensione, andava favorita di più la dialettica. Non voglio fare polemica», aggiunge il consigliere, «ma non posso non sottolineare la situazione di difficoltà e una certa delusione per aver visto passare tanto tempo per poi arrivare a questa situazione. Bisogna che la coalizione inizi a parlarsi francamente e che il Pd si sbrighi».
 
dal Corriere delle Alpi del 21 dicembre 2011
http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/12/21/news/comunali-da-sel-un-richiamo-al-pd-si-alle-primarie-1.2873828

domenica 11 dicembre 2011

Ecco le nostre proposte

Ecco il il testo del volantino da scaricare con il parere di SEL sulla manovra del governo Monti e le nostre proposte.
Inoltre, il testo su un’altra manovra possibile e della nostra posizione sulle pensioni e previdenza. 

http://www.sinistraecologialiberta.it/articoli/mobilitiamoci-ecco-le-nostre-proposte/

lunedì 21 novembre 2011

Articolo del Gazzettino sull'incontro con Francesco Ferrara

"Al Centro diocesano si è tenuto l'incontro del Circolo bellunese di Sel (Sinistra, Ecologia e Libertà) con la presenza di Francesco “Ciccio” Ferrara della segreteria nazionale su “Discontinuità e Democrazia per battere la crisi". I numerosi interventi tra i quali quelli di Ciccio Ferrara, di Marco Barluzzi, coordinatore del circolo di Belluno e di Diego Pauletti presidente Sel Veneto in sinergia con quelli del numeroso pubblico, hanno evidenziato non solo la «drammaticità della crisi economica italiana», ma quali sono le «possibili soluzioni nel rispetto dei diritti dei lavoratori e dei settori più deboli e fragili della nostra società (anziani e diversamente abili) messi ormai ai margini grazie ai tagli indiscriminati fatti da Berlusconi e Bossi».
      Sel ricorda come «il governo abbia tentato di convincere gli italiani che la crisi non c’era e che l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro era bloccato dagli anziani e dagli immigrati tacendo e nascondendo la verità d’uno sviluppo economico basato essenzialmente sulla riduzione dei diritti, precariato e bassi salari». «Finanza e mercato dovevano essere il volano di sviluppo e diritti, invece è stato il contrario».
      «La certezza e veridicità di quest’analisi e dell’incapacità della Lega Nord e del Pdl a livello nazionale e di governo è stata confermata anche dal fallimento nel bellunese delle amministrazioni di Feltre (centro destra) di Belluno (centro destra) della provincia di Belluno (centro destra) e del Bim."

da "Il Gazzettino" del 20 novembre 2011

domenica 13 novembre 2011

Dunque da quali parole riparte la sinistra?

"Io ho fondato un partito di tre parole, Sinistra, ecologia e libertà. Mi hanno chiesto se non erano troppe, se la prima non contenesse già le altre due. Mi sembra spocchia di partito. La sinistra era arretrata sui temi dell'ambiente e quanto alla libertà aveva giustificato i Gulag o Cuba. Oltre a questo, se la destra vuole azzerare il welfare noi non lo dobbiamo difendere così com'è, ma cambiare e riqualificare. E le nostre parole devono essere comunità, bene comune, funzioni pubbliche, cura. Se il riferimento della destra è stata la famosa frase della Thatcher "la società non esiste, esistono gli individui", noi dobbiamo ribattere che gli individui senza comunità non hanno senso, sono solo ideologia nichilista e cannibalesca".

Nichi Vendola

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/sinistra-le-parole-per-dirla/2165126//0

venerdì 28 ottobre 2011

Sfiduciato Bottacin

(ANSA) - BELLUNO, 28 OTT -E' stato sfiduciato questa sera il presidente della Provincia di Belluno Gianpaolo Bottacin. La mozione che chiedeva la sfiducia dell'esponente leghista é passata con 14 voti a favore e sette contrari. Bottacin non ha partecipato al voto.
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/veneto/2011/10/28/visualizza_new.html_646595867.html

sabato 22 ottobre 2011

Manifestazione nazionale contro il carbone

CONTRO L’USO DEL CARBONE, PER UN LAVORO DEGNO, PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E TUTELARE LA SALUTE DANDO SPERANZA AL NOSTRO FUTURO 
APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE NEL POLESINE E PRESIDI DAVANTI ALLE CENTRALI A CARBONE

La scelta di incrementare l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica è una scelta nociva e sbagliata, soprattutto oggi che i cambiamenti climatici costituiscono una minaccia per il futuro del Pianeta e le fonti rinnovabili, insieme all’efficienza energetica, rappresentano l’alternativa efficace e praticabile. La combustione del carbone in centrali elettriche rappresenta, infatti, la più grande fonte "umana" di inquinamento da CO2, più del doppio di quelle a gas. A parole tutti sono per la lotta ai cambiamenti climatici, ma in Italia si fanno scelte in senso contrario, nonostante l’Unione Europea abbia assunto la decisione di ridurre entro il 2020 di almeno del 20% le emissioni di gas serra, rispetto ai livelli del 1990.
Il carbone è anche una grave minaccia per la salute di tutti: la combustione rilascia un cocktail di inquinanti micidiali (Arsenico, Cromo, Cadmio e Mercurio, per esempio), che coinvolgono un’area molto più vasta di quella intorno alla centrale. L’Anidride solforosa emessa, combinandosi con il vapore acqueo, provoca le piogge acide, per non parlare dei danni alla salute derivanti dalle polveri sottili.
La consapevolezza del legame tra danno ambientale e minacce per la salute umana, con inevitabili costi per la collettività, dovrebbe ormai costituire una consapevolezza comune. Ciò nonostante, e per mere convenienze proprie legate all’attuale prezzo del carbone (peraltro in salita), alcune aziende insistono per costruire nuove centrali a carbone o riconvertire centrali esistenti. Con i recenti referendum oltre 26 milioni di italiani hanno rivendicato il diritto a decidere del proprio futuro, un futuro in cui i cambiamenti climatici non raggiungano livelli distruttivi per l’ambiente, il benessere e la stessa specie umana, un futuro di vera sicurezza energetica, un futuro di vera e stabile occupazione. In contrasto con questa ampia richiesta popolare Governo, Enel e altri lanciano invece un "piano carbone" che, oltre a Porto Tolle, riguarda la riconversione di vecchie centrali come Rossano Calabro, la realizzazione di nuovi gruppi come a Vado Ligure e Porto Torres o addirittura la costruzione di nuove centrali come Saline Ioniche, con un livello di investimenti, pubblici e privati, dell’ordine di 10 miliardi di euro. Con buona pace del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili. Rivendichiamo il diritto a essere coinvolti in scelte chiare, fondate su strategie e piani condivisi e non dettati dalle lobby energetiche, ma dall’interesse di tutti e dal bene comune.
Proponiamo il territorio polesano come laboratorio nazionale per cominciare ad immaginare ed attuare l'alternativa energetica, per uscire dalle fonti fossili.
Cominciamo questo percorso con una giornata di mobilitazione nazionale contro il carbone il 29 ottobre, e con una manifestazione nazionale nel Polesine.
A Porto Tolle, l'ENEL vuole [...] (continua su http://www.fermiamoilcarbone.it/)

Saluto di Pisapia al Circolo SEL di Belluno

Cari Amici,

ho ricevuto con molto piacere l’invito all’inaugurazione del Circolo SEL di Belluno: pur non potendo essere questa sera tra voi di persona per i molti impegni di lavoro, tengo molto a dirvi grazie e a sostenervi nel vostro impegno politico.

Aprire la sede di un Partito è sempre una buona notizia per la democrazia. Una nuova presenza di Sinistra Ecologia e Libertà a Belluno è un segno della voglia di cambiamento che sta attraversando il Paese, da Nord a Sud. La vostra presenza amplia il panorama politico in una Città importante, capoluogo di una Provincia che sta affrontando le difficoltà della crisi economica: una crisi che anche a Belluno colpisce il lavoro, il precariato, le donne, i giovani.

Il nuovo Circolo è il segno che l’azione per il cambiamento, partita da Milano e da diverse città italiane con le ultime elezioni amministrative, si diffonde nel Paese. La via giusta per intercettarla è aprirsi all’ascolto della gente, essere presenti nei luoghi di vita e di lavoro, rendersi conto dei bisogni veri delle persone, delle loro attese, delle loro speranze. E’ così che si costruisce l’unica politica oggi possibile: quella costruita dal basso, quella che voi avete sempre portato avanti.

Vi auguro di cuore buon lavoro, nella speranza di incontrarci presto.

Con stima e amicizia.


                                                                           Giuliano Pisapia
                                                                           Sindaco di Milano

martedì 11 ottobre 2011

SEL incontra i bellunesi

Precariato, Crisi economica, Diritti dei lavoratori, Energie rinnovabili, Disoccupazione, Giustizia, Elezioni...

Cosa ne pensa SEL?
Parliamone assieme
martedì 18 ottobre
Centro Giovanni XXIII, sala Muccin
Belluno
ore 19:00

Intervengono
Diego Pauletti
Claudio Fava
coordinatore provinciale
coordinamento nazionale
Hanno garantito la partecipazione
Marco Barluzzi, Ermano De Col, Paolo Perenzin,
Francesco Rasera Berna, Renato Vignato

Non mancate!

martedì 27 settembre 2011

Tutti in piazza con l'Italia che vuole cambiare


Sabato 1 ottobre

Appuntamento alle 05:10 al Palazzetto dello Sport di Belluno
Partenza per Roma: ore 05:30

Info e prenotazioni:  3489050246

ORA TOCCA A NOI!

"Rivolgo un appello alle donne e agli uomini che non si rassegnano ad assistere impotenti al declino italiano, alla distruzione di vincoli sociali e democratici che rendono unita la comunità nazionale del Paese. A questo siamo ormai giunti con la destra al governo. In un crescendo di diseguaglianze e ingiustizie sociali, di smarrimento di un ruolo e di una funzione dell’Italia dentro l’Europa e nel mondo, di pieno spossessamento dei diritti, nel campo del lavoro, dell’ambiente, del sapere, della sfera soggettiva e individuale delle persone.
La crisi economica, a lungo negata come non ci dovesse riguardare, si manifesta ora in tutti i suoi effetti dirompenti, disgreganti, duraturi nel tempo, tanto sulla vita delle singole persone come su quella delle istituzioni, a partire da quelle più prossime ai cittadini, come i tanti comuni italiani messi ormai nelle condizioni di rinunciare a programmare lo sviluppo del proprio territorio.
C’è un paese colpito al cuore, smarrito, umiliato e offeso, intaccato ormai alla radice in quel che di più prezioso possa dirsi convinto: il senso di una speranza, di una possibilità autentica di cambiamento, di costruzione di una prospettiva dignitosa e libera di futuro per ciascuno, a partire da quelle ragazze e quei ragazzi che si aprono al compimento stesso della loro esistenza e oggi la intravvedono densa di minaccia anziché di possibilità.
Occorre un’opera di rigenerazione del Paese. Non solo politica. Insieme morale, democratica, sociale e prima ancora culturale. Perché è proprio a partire dai capisaldi culturali con cui questa destra si è insediata nel Paese, dal lavoro ai diritti, che ha avuto inizio e oggi giunge al più nefasto degli esiti possibili, lo smantellamento di una identità comunitaria nazionale.
Occorre dare, da subito, segnali forti, credibili, mettere in campo prima possibile una proposta di alternativa. Larga, unitaria, popolare, incentrata su un’idea forte di cambiamento da presentare al Paese, mobilitando energie, risorse, intelligenze, speranze ben presenti, come si è visto nella recente tornata di elezioni amministrative e nell’esito stesso del voto referendario. All’epilogo della crisi politica e morale della destra, capace di trascinare nel pantano e nella rassegnazione il Paese, è sempre più urgente da parte nostra contrapporre un’accelerazione per presentare all’Italia una grande, coesa, unita, coalizione di centrosinistra, forte di una sua autonoma agenda di governo.
Attese, ritardi, divisioni, dilazioni, separatezze, apparirebbero insensate, incomprensibili, rispondenti a pure logiche di parte, di fronte alla primaria necessità di costruire una risposta per voltare pagina e avviare il cambiamento.
Ora tocca a noi. Vi aspetto in piazza il 1° ottobre."
Nichi Vendola

Tra i tanti, aderiscono:
Francesco Baccini, cantautore; Dario Fo, attore; Francesca Fornario, autrice satirica; Don Gallo, fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova; Fabio Grossi, regista, attore, drammaturgo; Leo Gullotta, attore; Carlo Lucarelli, conduttore televisivo; Moni Ovadia, attore; Franca Rame, attrice; Andrea Rivera, attore; Sergio Rubini, attore e regista cinematografico; Paolo Sassanelli, attore e regista tv e cinematografico; Riccardo Scamarcio, attore; Daniele Silvestri, cantautore; Tosca, cantante; Luca u' Zulu, 99 posse, cantautore; Antonello Venditti, cantautore; Dario Vergassola, attore; Massimo Wertmuller, regista attore; Paola Agnello Modica, direttivo Nazionale CGIL; Mauro Beschi, Coordinatore Nazionale Politiche Fiscali CGIL; Sandro Del Fattore, Coordinatore Naz Dipartimento Welfare CGIL; Rossana Dettori, Segretaria Generale Nazionale FP CGIL; Mimmo Pantaleo, Segretario Generale Nazionale FLC CGIL; Arturo Parisi, coordinatore politico referendum legge elettorale
Morena Piccinini, Presidente Direttivo Nazionale CGIL - pres INCA; Pietro Soldini, responsabile Nazionale Immigrazione CGIL; Claudio Treves, Coordinatore Nazionale Dipartimento Politiche del Lavoro CGIL; Filomena Trizio, Segretaria Generale Nazionanel NIDIL CGIL ecc.

giovedì 15 settembre 2011

Ora tocca a noi!


Sabato 1 ottobre a Roma
dalle 17:00 in piazza Navona
si terrà una grande
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
di
Sinistra Ecologia Libertà

La manifestazione, oltre al sostegno di intellettuali e artisti, vedrà anche la partecipazione di un dirigente della Sinistra Europea.

Ormai non si può più attendere; è giunto il momento di dare una svolta alla politica del nostro paese, e la manovra economica del governo non fa che ricordarcelo. Il vostro contributo, quello di ognuno di noi è essenziale. Facciamoci sentire. Non mancate!

Per aderire ai pullman che stiamo organizzando scrivete a: diego.pauletti@alice.it

martedì 19 luglio 2011

Intervista su l'Unità a Nichi Vendola

19 luglio 2011

Presidente Vendola, la manovra varata in fretta e con cosi’ tanti sacrifici per i ceti medio bassi non sembra efficace neppure per stabilizzare i mercati. Se l’aspettava?
C’e’ una speciale vulnerabilita’ del nostro Paese legata al giudizio che l’intero mappamondo politico da’ della nostra classe di governo di centrodestra: una compagine impresentabile, che ha posto sulle spalle di Tremonti una manovra di perfetta macelleria sociale, a fronte della fuga del premier. Entrambi sono ormai prigionieri di una dimensione
scandalosa che riporta alla mente, a 30 anni esatti, la visione della questione morale proposta da Enrico Berlinguer».
Sono gli scandali a indebolire l’Italia sui mercati?
La girandola di inchieste svela la verminosita’ dei poteri reali. La manovra, dal canto suo, scarica su regioni e Comuni il cerino di tagli e tasse che segnano il congedo dall’eta’ del welfare. Lo Stato si ritrae dai suoi compiti fondamentali di indirizzo politico, economico e sociale, di luogo della perequazione e lascia campo libero al mercato. Lo Stato, nella visione di questa destra, si occupa

domenica 3 luglio 2011

Tilt Camp

Dal 31 agosto al 4 settembre, a Roseto degli Abruzzi, daremo vita a "Tilt Camp", un vero e proprio villaggio della politica e della partecipazione: workshop, seminari, dibattiti, assemblee, presentazioni di libri, proiezioni video, interviste collettive ai protagonisti della scena politica italiana.
Ascolto, presa di parola, confronto e, soprattutto, socialità e divertimento. L'appuntamento è in un camping sul mare, con piscina, campo da tennis e di calcetto. Con bungalow da quattro e cinque posti letto (due stanze doppie), con servizi igienici e cucina. A un prezzo di 25 euro al giorno compresa la cena (95 euro per tutto il soggiorno)
Il campeggio sarà il primo momento in cui verrà creata una rete di taglio generazionale che punta a costruire un progetto partecipato e aperto della sinistra. Ci sono una-due generazioni molto frammentate, divise in tante microesperienze e microvertenzialità, ma che non sono solo accumunate dalla stessa condizione esistenziale di precarietà ma che, molto probabilmente, condividono tanti problemi e tante soluzione da portare all'attenzione della politica. "Tilt" uno spazio di riflessione e di confronto, di ascolto e di presa di parola. Si articolerà in quattro giorni, affronterà le questioni che troppo spesso stanno fuori dall'agenda politica del Paese: lavoro, giustizia sociale e diritti sono solo alcuni dei temi sui quali vogliamo costruire la nostra "sinistra" del presente.  
Al campeggio parteciperanno Nichi Vendola, Maurizio Landini, Luigi De Magistris e tante e tanti altri esponenti della politica, della cultura, della società civile.

Per ogni informazione e per prenotarsi:
http://www.tiltcamp.it/

Un caro saluto,

Marco Furfaro (SEL Lazio)

mercoledì 15 giugno 2011

Anche i bellunesi hanno detto Sì

Una volta tanto lo si può dire senza peccare di retorica: a vincere il 12 e il 13 giugno sono stati innanzitutto i cittadini.

Se pensiamo al dispiegamento di forze che il governo ha messo in campo per osteggiare i referendum, tra l'altro in modo spesso subdolo e assai poco rispettoso nei confronti della sovranità popolare (che, non guasta mai ricordarlo, è sancita dall'art. 1 della Costituzione), emerge in modo ancora più lampante la portata del risultato: affluenza al 57,04%, di cui 95% circa ha detto "sì" a tutti e quattro i quesiti; il che significa che almeno il 54% circa degli aventi diritto al voto è contrario alla privatizzazione dell'acqua (e al fatto che su di essa si speculi), al nucleare e al cosiddetto "legittimo impedimento". Nemmeno i più ottimisti speravano in una vittoria a tal punto schiacciante.

Per non parlare del comune di Belluno, dove l'affluenza ha raggiunto il 59,52%, il che significa, alla luce di una percentuale di "sì" simile a quella nazionale, che il 57% circa dei bellunesi aventi diritto al voto si è dichiarato favorevole a tutte e quattro le proposte abrogative.

Dopo i risultati delle amministrative, per quanto qui non si tratti di un voto politico in senso stretto (e infatti va sottolineato che anche diversi elettori del centro-destra hanno votato "sì" a tutti, o quasi, i quesiti referendari), ecco un'altra ventata di freschezza che fa ben sperare in un futuro prossimo migliore, in cui la partecipazione popolare non sia solo un concetto vuoto di cui si riempiono la bocca i politicanti, ma una realtà effettiva. Certo i referendum del 12 e 13 giugno hanno costituito un passo decisivo in questa direzione.

venerdì 10 giugno 2011

Si vota sì

"Credo che non bisogna perdere neanche un minuto, non bisogna distrarsi neanche un secondo. Bisogna informare, informare, informare i cittadini italiani del fatto che siamo nell'imminenza di un referendum importantissimo". "L'esercizio del diritto di voto rappresenta è l'esercizio di uno dei fondamentali diritti di cittadinanza, tanto più quando è in gioco qualcosa che ha a che fare con il bene comune". "Liberare l'Italia dall'incubo delle centrali nucleari, impedire all'Italia la cattiva avventura della privatizzazione delle reti acquedottistiche,  significa rimettere in piedi una cultura dei beni comuni".
"Domenica prossima i cittadini italiani possono riaffermare il principio che la politica è esercitare virtù civiche, innamorarsi delle proprie comunità e dei propri territori e stabilire una distinzione tra ciò che e' sacro e ciò che è profano. Il diritto alla vita, all'acqua, alla salute, al territorio, appartiene al repertorio delle cose sacre  che non possono essere mercificate, monetizzate e privatizzate". (AGI) Ba1/Msc Bari 09 giugno 2011 Nichi Vendola.
 

sabato 4 giugno 2011

Adesso il Veneto

"[...] Tra quanti hanno più motivi per festeggiare c'è sicuramente Diego Pauletti, segretario provinciale a Belluno, ma anche presidente regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, il partito di Vendola da cui proviene anche il nuovo sindaco di Milano. Pauletti però è molto composto: «È un buon risultato, che dà consenso alla serietà in politica, a chi non prende in giro la gente». Pauletti, ieri pomeriggio, è stato tempestato di messaggi: «Mi scrivono da tutta Italia», dice il presidente veneto di Sel, «quello che è successo è eccezionale, ma lo prendiamo con calma, perché c'è ancora molto lavoro da fare». Pauletti guarda alla sua regione, a quel Veneto dove il centrosinistra e Sel non riescono ancora a invertire la rotta. «Il risultato è straordinario, ma prendiamo queste elezioni con molta attenzione, cercando di costruire le basi per riuscire a replicare anche nel Veneto». [...]"

[Fonte: i.a. e ma.co., Pauletti (Sel): «Adesso il Veneto», Corriere delle Alpi, 31 maggio 2011]

sabato 28 maggio 2011

Stampiamoci i volantini per i Referendum

Vista la censura nei confronti dei Referendum,
Viste le limitate disponibilità economiche di noi tutti,

Vi invitiamo a scaricare i volantini e a stamparveli, fronte e retro, per
DISTRIBUIRLI AD AMICI - PARENTI - COLLEGHI DI LAVORO E VICINI!

domenica 15 maggio 2011

Solidarietà ai profughi da parte di SEL

Fonte: Raffaele Scottini, Tutto ok, i feltrini sono gentili, "Corriere delle Alpi", 14 maggio 2011
http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/05/14/news/tutto-ok-i-feltrini-sono-gentili-4194422

"«Tutto ok, i feltrini sono gentili»Si chiamano Manga Malang (originario del Senegal), Lamir Kuyafeh (Gambia), Manga Sékou (Gambia), Sawadogo Assami (Burkina Faso), Diallo Daouda (Liberia) e sono cinque dei dodici profughi arrivati in città dalla Libia, dove si trovavano per lavoro, con occupazioni nell'edilizia da operai specializzati in costruzioni, serrature in ferro, o montanti delle porte in alluminio. Tutti giovani uomini nativi di Paesi dell'Africa sub-sahariana, oggi ospiti in sei mini-appartamenti della Caritas in via Nassa.  Sono stati espulsi dalla Libia contro la propria volontà e imbarcati, pagando 600 euro per la traversata via mare a Lampedusa. E da lì il viaggio è proseguito, fino a Verona per poi essere accompagnati con i mezzi della protezione civile regionale a Feltre. Arrivati in due gruppi nella notte tra venerdì 6 e sabato 7, sono stati accolti ufficialmente ieri dal prefetto Maria Laura Simonetti insieme al sindaco Vaccari e all'assessore alle politiche sociali e ai flussi migratori Zatta.  Ora i profughi sospinti dalla guerra in Nordafrica hanno il volto sorridente, l'espressione sollevata: «Everything is ok», «va tutto bene», commentano in coro. Ed è la frase che ripetono più spesso. Parlano solo inglese e francese, ma chiedono di imparare l'italiano: «Ci piacerebbe andare a scuola, ne abbiamo bisogno», dice Manga Sékou, originario del Gambia, che in Libia faceva l'operaio edile ed è dovuto fuggire a bordo di un barcone, dopo che gli è stato sequestrato anche il cellulare. «Vorremmo un telefono per sentire la famiglia», prosegue, «conosciamo il numero da chiamare, ma ci serve una sim card». Per loro la Caritas ha stipulato una convenzione con un ristorante-pizzeria per i pasti, ed è stabilito un rimborso spese di 40 al giorno.  Qui si trovano bene: «People is very good and friendly», «le persone sono gentili e amichevoli», aggiunge Sawadogo Assami. Poi c'è Diallo Daouda, liberiano, a cui piacerebbe rimanere in Italia, una volta regolarizzata la situazione con le autorità che gli permetterebbe di cercare un sistemazione. Per ora infatti, i dodici profughi sono in possesso di un permesso di tre mesi, rinnovabile se nel frattempo l'istruttoria delle pratiche per i documenti dovesse

mercoledì 6 aprile 2011

Riunione dell'Assemblea Regionale del 2 aprile

Paolo Cento su nucleare e rinnovabili all'incontro pubblico
del 1 aprile con il candidato a Sindaco di Rovigo Giovanni Nalin
Sabato 2 aprile ha avuto luogo a Rovigo la seconda Riunione dell’Assemblea Regionale di SEL delle Province del Veneto. All’ordine del giorno liste, alleanze e campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative a Rovigo e nel resto della regione. Ospite d’onore Paolo Cento, Responsabile Nazionale degli Enti Locali, che con il suo intervento ha sia esemplarmente riassunto i punti fondamentali degli interventi dei compagni, sia delineato in modo chiaro e preciso le linee guida del partito:

Spetta soprattutto a noi veneti elaborare, anche per il nazionale, una riflessione sul federalismo; riflessione che miri a risolverne i nodi confrontandosi con il linguaggio leghista, senza per questo condividerlo;

La questione ecologista è e dev’essere centrale per il partito, trattandosi non solo di una prospettiva di innovazione che tiene conto della tutela dell’ambiente, ma anche di una grande questione economica e sociale che dà risposta a diverse contraddizioni della società di oggi (un esempio su tutti, la possibilità di creare posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili);

Anche a livello comunale si può fare molto sulle energie rinnovabili e contribuire alla riconversione nazionale;

C’è una parte di Welfare che appartiene ai comuni e che è stata colpita dalla riduzione delle risorse alla dimensione locale messa in atto da un governo che dimostra, nonostante le chiacchiere, di non avere realmente a cuore gli interessi degli enti locali;

Lavoro e reddito sono due questioni che vanno affrontate di pari passo se si vuole realmente dare una risposta efficace ai problemi della disoccupazione e del precariato (al riguardo sul sito nazionale è stato caricato in questi giorni il seguente documento: http://www.sinistraecologialiberta.it/articoli/reddito-minimo-garantito-proposte-per-liniziativa-politica-di-sel);

Essendo la prospettiva strategica di SEL quella di ricostruire il centro-sinistra, dev’essere sempre chiaro che noi si cerca l’alleanza con il PD e che se questa non ha luogo è per fatti contingenti, non per principio;

In parole povere, prima ancora che l’ennesimo partito di sinistra, dobbiamo essere una forza politica che fa i conti con la crisi economica.

martedì 22 marzo 2011

«Tre le criticità che l'affidamento a Gsp comportava»

Articolo di Ermano De Col pubblicato sul Corriere delle Alpi del 20 marzo 2011
http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/03/20/news/tre-le-criticita-che-l-affidamento-a-gsp-comportava-3737079

«Tre le criticità che laffidamento a Gsp comportava»Rileggere il passato aiuta a guardare al futuro, anche quanto al servizio idrico. Svolgo queste considerazioni riportando, quasi integralmente, la lettera esplicativa da me inviata, quale Sindaco di Belluno, già nel 2003 ai 65 colleghi Sindaci dell'Ato "Alto Veneto". Nel 2003, all'indomani dell'assemblea nella quale il Comune di Belluno, su mandato del Consiglio comunale, aveva votato "no" al Piano d'ambito (punto di partenza delle attuali incongruenze) e non aveva partecipato al voto sulla scelta di Bim Gsp Spa quale gestore unico, ho rappresentato direttamente ai colleghi Sindaci i tre "peccati originali", ossia le tre maggiori criticità che secondo il Comune di Belluno la decisione (di approvare quel piano e di affidarlo a Bim Gsp) determinava con evidenza.  Questi tre punti erano e purtroppo restano i seguenti: - un Piano d'Ambito assolutamente inadeguato e a dir poco sommario; - l'assenza di un chiaro ruolo del Comitato Istituzionale e dell'Assemblea della Ato in funzione di un effettivo controllo da parte dell'Ato stesso e dei Sindaci sul soggetto gestore; - la difficoltà di gestire una società (la Spa Bim Gsp) nella quale il principio "una testa, un voto" determina l'impossibilità di veri meccanismi di governo, efficienti e responsabili, adeguati al servizio direttamente affidato. Purtroppo dobbiamo dire che nel 2003 il Comune di Belluno fu facile profeta, perché oggi questi nodi sono venuti al pettine e la situazione complessiva è diventata un macigno pesante. Nel 2003 il Piano d'ambito è nato male. Preceduto da una ricognizione molto approssimata e a campione, poggia tuttora su una radiografia sommaria rivelatasi errata. Per una scelta dettata solo da cattiva volontà politica, Belluno - il Comune più popoloso della provincia - non fu coinvolto nell'impostazione del piano d'ambito, dei suoi scenari operativi, delle sue priorità. Le sue analisi avrebbero meritato e tuttora meriterebbero ragionamenti, approfondimenti, aggiustamenti. Le palesi incongruenze di oggi le avevamo previste e sollevate in ogni sede, senza trovare attenzione, anzi con dichiarato fastidio e addirittura ostilità verso il Comune che aveva denunciato con correttezza e sempre nelle sedi competenti i profondi e gravi limiti del piano e dell'affidamento. Ricordo anzi che venne eretto un

domenica 20 marzo 2011

Alcuni dati sulla disoccupazione nel Bellunese

Dal periodico statistico della provincia di Belluno apprendiamo che tra l’agosto del 2008 e il luglio del 2010 sono 2428 le persone entrate a far parte della schiera dei disoccupati, che raggiunge così quota 7111. Un aumento del 52% in soli due anni, sintomo evidente del fatto che anche nel Bellunese la crisi del mercato del lavoro s’è fatta sentire, eccome.
A ben vedere però, la situazione è ancora più drammatica. Infatti luglio, come testimoniano i dati non solo del 2010 ma anche del 2009, è il mese dell’anno in cui cala di più la disoccupazione a causa delle assunzioni per la stagione turistica estiva. Già da agosto il numero dei disoccupati riprende a salire e in tre mesi circa è tornato ai valori di aprile. Basti pensare che il dato della Cgil, che si riferisce all’agosto 2010, è 8500 circa, superiore di quasi 1400 a quanto riporta la provincia in relazione al mese precedente.
Detto ciò, cerchiamo ora di capire com’è strutturata questa massa di disoccupati e se la sua composizione presenta differenze notevoli rispetto a due anni prima, quando la crisi economica globale era ancora agli inizi.

Sesso. Sei punti percentuali di incidenza sul totale dei disoccupati passano dalle femmine ai maschi, che rimangono comunque in minoranza. Insomma, la distanza tra i due sessi, per quanto ancora presente, tende a diminuire; dal 58% che erano, in due anni le donne hanno visto diminuire il loro peso sul totale e sono scese al 52%. A quanto pare la crisi ha a cuore le pari opportunità più della politica.

Età. Coerentemente con la situazione nazionale, a pagare maggiormente il prezzo della crisi sono i giovani. Il numero di disoccupati tra i 18 e i 29 anni è infatti aumentato del 69% (+698), scarto ben maggiore rispetto a quello delle altre fasce di età, che si aggira attorno al 45-50%. I giovani, inoltre, sono gli unici che nel lasso di tempo preso in considerazione hanno visto aumentare il proprio peso sul totale dei disoccupati (+3% ca.). In realtà, in termini strettamente numerici, i giovani disoccupati sono in leggerissima minoranza, ma questo si spiega facilmente: innanzitutto parliamo di una provincia in cui solo il 12,5% circa della popolazione ha tra i 18 e i 29 anni; se poi ci aggiungiamo che il tasso di attività giovanile si aggira attorno al 35%, capiamo come mai, nonostante il numero relativamente contenuto di giovani disoccupati, nel 2009 il tasso di disoccupazione giovanile sfiorasse già il 18,5% (meglio della media nazionale, ma

domenica 27 febbraio 2011

Bim Gsp sbaglia, il cittadino paga

Di recente i giornali locali hanno rivelato una notizia sconcertante: Bim Gestione Servizi Pubblici spa ha un "buco" da cinquanta milioni di euro circa.

La causa sembra essere una sovrastimazione dei consumi dei bellunesi che risale al 2004, quando si stabilì che il consumo annuale in provincia sarebbe stato di 22,3 milioni di metri cubi d'acqua. Tale previsione si rivela completamente errata, in quanto i cittadini sollecitati dalla classe politica e dai mass media in questi anni hanno progressivamente ridotto i consumi fino a 14,5 (neanche due terzi di quanto previsto nel 2004). Ne consegue che ogni anno mancano all'appello all'incirca 7 milioni di euro che teoricamente, e forse pretenziosamente, Bim Gsp aveva previsto.

Questo per quanto riguarda le cause, ma le conseguenze? Con l'aumento della tariffa dell'acqua si chiede al cittadino di farsi carico dei debiti altrui. «Il piano d'ambito soffre perché abbiamo venduto meno acqua di quanto previsto nel 2004» spiega "candidamente" Franco Roccon, Presidente di Bim Gsp, «è inspiegabile il motivo che porta i bellunesi a consumare il 20% in meno di acqua rispetto alla pianura. Il tutto è forse dettato da una buona abitudine al risparmio, fatto sta che questa qualità ci ha messo in grossa

sabato 19 febbraio 2011

Eletto Diego Pauletti a Presidente dell'Assemblea Regionale di Sel delle Provincie del Veneto

Martedì 15 febbraio a Padova si è svolta la prima Assemblea Generale di tutti i delegati delle provincie del Veneto.

L’assemblea plenaria dei 55 rappresentanti delle provincie venete ha riaffermato la linea politica ed organizzativa uscita dal Congresso Regionale del 29 gennaio 2011.

Al termine della riunione, come da statuto, si è provveduto all’elezione del Presidente dell’Assemblea Regionale delle Federazioni Provinciali del Veneto la quale ha sancito l’elezione di Diego Pauletti di Seren del Grappa a Presidente dell’Assemblea Regionale.

Le motivazioni, condivise da tutti i presenti, hanno riaffermato il lavoro eccellente svolto dal Diego in questi anni di grave difficoltà del mondo del lavoro, dove l’imprenditoria più spregiudicata tenta in tutti i modi di ricattare i lavoratori riducendone anche i diritti, così faticosamente conquistati in decenni di lotte.
Per quanto riguarda la federazione di Belluno ed il Circolo di Sel del Feltrino
la soddisfazione per questo riconoscimento è stata tanto grande quanto inattesa, perché con quest’elezione si è riaffermato che non solamente le grandi provincie e città contano per Sel, ma pure la provincia di Belluno, la quale pur avendo delle caratteristiche territoriali di particolare difficoltà ed essendo la più lontana da Venezia, rimane centrale e determinante per il progetto politico di Sel e del futuro di tutto il Veneto.

Altresì, noi del circolo di Sel del Feltrino, riaffermiamo l’importanza che proprio un operaio tessile, con una trentennale esperienza sindacale, è stato eletto alla Presidenza e quindi porterà  il suo contributo e la sua visione di lavoratore all’interno del progetto politico  di Sel, a sostegno delle necessità e difficoltà di tutti i lavoratori e di tutte le persone che per motivazioni sociali, economiche, di età o di difficoltà legate alla loro diversa-abilità fino ad ora hanno pagato il prezzo più alto di questa crisi globale, che drammaticamente sarà lunghissima, visto che Berlusconi e la Lega Nord da più di due anni hanno abbandonato alla deriva l’intera Italia, derisa in tutto il mondo a causa d’un governo inefficiente e d’un premier inqualificabile.

martedì 15 febbraio 2011

La Regione annuncia taglio del 25% ai trasporti


A gennaio il Presidente della Provincia di Belluno, il leghista Gianpaolo Bottacin, scriveva ai consiglieri bellunesi che «tagli ci saranno, anche se inferiori a quelli prospettati». A fine dicembre, infatti, si parlava di un taglio del 25% sul trasporto pubblico bellunese, mentre invece in quei giorni sembrava che il taglio si sarebbe arrestato all’8-10%. Lo sciopero dei trasporti indetto da Fit Cisl, Filt Cgil, Uil trasporti e Faisa Cisal che il 10 febbraio ha riunito sindacalisti e autisti della Dolomiti Bus, però, ci riporta alla cruda realtà dei fatti: a quanto pare in Regione si continua a ventilare l'ipotesi di un taglio del 25%, «una mannaia che creerà danni inimmaginabili» per dirla con le parole del rappresentante della Cgil per le rsa di Dolomiti Bus Giuseppe Sacchet.

Difatti, come sottolinea giustamente Sacchet, si parla «di un servizio che, già così com'è, è al suo minimo», il che dovrebbe destare preoccupazione non solo per gli anziani, il cui diritto alla mobilità risentirebbe fortemente di ingenti tagli ad un servizio di per sé già debole, ma anche per i lavoratori non automuniti (o impossibilitati a guidare) e soprattutto per quei giovani studenti che sono quotidianamente vincolati al servizio di trasporto pubblico per poter sia adempiere al dovere di frequentare la scuola dell'obbligo, sia esercitare il diritto fondamentale all'istruzione. Basti pensare che a quanto detto si aggiunge la possibilità di un taglio di "Unico studenti", l'abbonamento agevolato che costa alla Provincia circa 800 mila

domenica 6 febbraio 2011

Dati allarmanti sulla disoccupazione giovanile nel Bellunese

Fonte: Paola Dell'Anese, Giovani, nel Bellunese la disoccupazione è al 18%, "Corriere delle Alpi", 4 febbraio 2011,

"Vita dura per i giovani bellunesi. Infatti, in provincia di Belluno si registra il tasso più basso di occupazione giovanile, mentre si attesta al 18% quello di disoccupazione. Un dato preoccupante che viene dall'analisi eseguita da Datagiovani con sede a Padova. L'esame che confronta gli anni 2008 e 2009 rileva le ridotte possibilità di lavoro dei giovani. A curare l'indagine il ricercatore Michele Pasqualotto che precisa come «sebbene non si disponga di dati assoluti sulla dimensione della disoccupazione giovanile nella provincia di Belluno, l'esame dei tassi di occupazione e disoccupazione nel 2009 e la differenza rispetto al 2008, insieme al trend di assunzioni di giovani per il 2010, fornisce sufficienti elementi di valutazione per il fenomeno».
Tasso di occupazione. Il primo dato da rilevare è che il tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione) dei giovani in provincia nel 2009 è più basso di circa due punti percentuali (28.3%) rispetto a quello del Veneto (30.2%) anche se consistentemente più elevato dell'Italia (21.7%). La differenza è tutta da attribuire ad una minore occupazione dei maschi (tasso del 30,5%, contro il 34,4% della regione), mentre le dimensioni dell'occupazione femminile sono molto simili tra provincia e regione (26.1% a 25.7%). Se si confronta il dato con quello relativo al 2008, si vede che nel bellunese l'occupazione giovanile ha subito di più la fase di crisi occupazionale registrando un -4.9% contro il -3% veneto e il -2.7% italiano.
Disoccupazione. Ma è guardando alla disoccupazione che emergono gli aspetti più preoccupanti. Il tasso di

sabato 5 febbraio 2011

Costituito il Circolo di Sel del Feltrino

Giovedì 03 febbraio alle ore 18:30 si è costituito il circolo di Sel del Feltrino dedicato alla compagna Lidia Zasso.

Lavoro, diritti e precarietà sono stati gli argomenti centrali di quest'incontro con la cittadinanza feltrina, che prendendo l'occasione proprio dalla costituzione del circolo di Sel ha voluto, con la voce di Fulvia Bandoli della segreteria nazionale di Sel, riaffermare la gravità della situazione
 italiana e di un progetto "liberista" che si illudeva, o faceva finta d'illudersi, che quella fosse stata l'unica e più conveniente strada di sviluppo.

Conveniente per chi? Forse per le banche e per la finanza spregiudicata non certamente per i lavoratori(vedi Mirafiori) e per quel 30% di giovani che non trovano occupazione e di "quell'altro" 35% in precariato e sotto ricatto privi della possibilità sia di rivendicare i propri diritti sia di costruirsi un futuro. La povertà in

Richiesta Immediata di Moratoria sulle scadenze previste dal "Decreto Ronchi"

Spett. Comune di


Oggetto: richiesta ordine del giorno per l’approvazione di una MORATORIA  

La Corte Costituzionale ha ritenuto ammissibili il quesito n. 1 (che chiede l’abrogazione dell’art. 30 del Decreto Ronchi nella parte in cui prevede l’obbligo della messa a gara delle concessioni per il servizio idrico integrato) ed il quesito n. 3 (che chiede l’abrogazione della norma che permette di caricare sulle tariffe i