Circolo di Belluno

domenica 27 febbraio 2011

Bim Gsp sbaglia, il cittadino paga

Di recente i giornali locali hanno rivelato una notizia sconcertante: Bim Gestione Servizi Pubblici spa ha un "buco" da cinquanta milioni di euro circa.

La causa sembra essere una sovrastimazione dei consumi dei bellunesi che risale al 2004, quando si stabilì che il consumo annuale in provincia sarebbe stato di 22,3 milioni di metri cubi d'acqua. Tale previsione si rivela completamente errata, in quanto i cittadini sollecitati dalla classe politica e dai mass media in questi anni hanno progressivamente ridotto i consumi fino a 14,5 (neanche due terzi di quanto previsto nel 2004). Ne consegue che ogni anno mancano all'appello all'incirca 7 milioni di euro che teoricamente, e forse pretenziosamente, Bim Gsp aveva previsto.

Questo per quanto riguarda le cause, ma le conseguenze? Con l'aumento della tariffa dell'acqua si chiede al cittadino di farsi carico dei debiti altrui. «Il piano d'ambito soffre perché abbiamo venduto meno acqua di quanto previsto nel 2004» spiega "candidamente" Franco Roccon, Presidente di Bim Gsp, «è inspiegabile il motivo che porta i bellunesi a consumare il 20% in meno di acqua rispetto alla pianura. Il tutto è forse dettato da una buona abitudine al risparmio, fatto sta che questa qualità ci ha messo in grossa

sabato 19 febbraio 2011

Eletto Diego Pauletti a Presidente dell'Assemblea Regionale di Sel delle Provincie del Veneto

Martedì 15 febbraio a Padova si è svolta la prima Assemblea Generale di tutti i delegati delle provincie del Veneto.

L’assemblea plenaria dei 55 rappresentanti delle provincie venete ha riaffermato la linea politica ed organizzativa uscita dal Congresso Regionale del 29 gennaio 2011.

Al termine della riunione, come da statuto, si è provveduto all’elezione del Presidente dell’Assemblea Regionale delle Federazioni Provinciali del Veneto la quale ha sancito l’elezione di Diego Pauletti di Seren del Grappa a Presidente dell’Assemblea Regionale.

Le motivazioni, condivise da tutti i presenti, hanno riaffermato il lavoro eccellente svolto dal Diego in questi anni di grave difficoltà del mondo del lavoro, dove l’imprenditoria più spregiudicata tenta in tutti i modi di ricattare i lavoratori riducendone anche i diritti, così faticosamente conquistati in decenni di lotte.
Per quanto riguarda la federazione di Belluno ed il Circolo di Sel del Feltrino
la soddisfazione per questo riconoscimento è stata tanto grande quanto inattesa, perché con quest’elezione si è riaffermato che non solamente le grandi provincie e città contano per Sel, ma pure la provincia di Belluno, la quale pur avendo delle caratteristiche territoriali di particolare difficoltà ed essendo la più lontana da Venezia, rimane centrale e determinante per il progetto politico di Sel e del futuro di tutto il Veneto.

Altresì, noi del circolo di Sel del Feltrino, riaffermiamo l’importanza che proprio un operaio tessile, con una trentennale esperienza sindacale, è stato eletto alla Presidenza e quindi porterà  il suo contributo e la sua visione di lavoratore all’interno del progetto politico  di Sel, a sostegno delle necessità e difficoltà di tutti i lavoratori e di tutte le persone che per motivazioni sociali, economiche, di età o di difficoltà legate alla loro diversa-abilità fino ad ora hanno pagato il prezzo più alto di questa crisi globale, che drammaticamente sarà lunghissima, visto che Berlusconi e la Lega Nord da più di due anni hanno abbandonato alla deriva l’intera Italia, derisa in tutto il mondo a causa d’un governo inefficiente e d’un premier inqualificabile.

martedì 15 febbraio 2011

La Regione annuncia taglio del 25% ai trasporti


A gennaio il Presidente della Provincia di Belluno, il leghista Gianpaolo Bottacin, scriveva ai consiglieri bellunesi che «tagli ci saranno, anche se inferiori a quelli prospettati». A fine dicembre, infatti, si parlava di un taglio del 25% sul trasporto pubblico bellunese, mentre invece in quei giorni sembrava che il taglio si sarebbe arrestato all’8-10%. Lo sciopero dei trasporti indetto da Fit Cisl, Filt Cgil, Uil trasporti e Faisa Cisal che il 10 febbraio ha riunito sindacalisti e autisti della Dolomiti Bus, però, ci riporta alla cruda realtà dei fatti: a quanto pare in Regione si continua a ventilare l'ipotesi di un taglio del 25%, «una mannaia che creerà danni inimmaginabili» per dirla con le parole del rappresentante della Cgil per le rsa di Dolomiti Bus Giuseppe Sacchet.

Difatti, come sottolinea giustamente Sacchet, si parla «di un servizio che, già così com'è, è al suo minimo», il che dovrebbe destare preoccupazione non solo per gli anziani, il cui diritto alla mobilità risentirebbe fortemente di ingenti tagli ad un servizio di per sé già debole, ma anche per i lavoratori non automuniti (o impossibilitati a guidare) e soprattutto per quei giovani studenti che sono quotidianamente vincolati al servizio di trasporto pubblico per poter sia adempiere al dovere di frequentare la scuola dell'obbligo, sia esercitare il diritto fondamentale all'istruzione. Basti pensare che a quanto detto si aggiunge la possibilità di un taglio di "Unico studenti", l'abbonamento agevolato che costa alla Provincia circa 800 mila

domenica 6 febbraio 2011

Dati allarmanti sulla disoccupazione giovanile nel Bellunese

Fonte: Paola Dell'Anese, Giovani, nel Bellunese la disoccupazione è al 18%, "Corriere delle Alpi", 4 febbraio 2011,

"Vita dura per i giovani bellunesi. Infatti, in provincia di Belluno si registra il tasso più basso di occupazione giovanile, mentre si attesta al 18% quello di disoccupazione. Un dato preoccupante che viene dall'analisi eseguita da Datagiovani con sede a Padova. L'esame che confronta gli anni 2008 e 2009 rileva le ridotte possibilità di lavoro dei giovani. A curare l'indagine il ricercatore Michele Pasqualotto che precisa come «sebbene non si disponga di dati assoluti sulla dimensione della disoccupazione giovanile nella provincia di Belluno, l'esame dei tassi di occupazione e disoccupazione nel 2009 e la differenza rispetto al 2008, insieme al trend di assunzioni di giovani per il 2010, fornisce sufficienti elementi di valutazione per il fenomeno».
Tasso di occupazione. Il primo dato da rilevare è che il tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione) dei giovani in provincia nel 2009 è più basso di circa due punti percentuali (28.3%) rispetto a quello del Veneto (30.2%) anche se consistentemente più elevato dell'Italia (21.7%). La differenza è tutta da attribuire ad una minore occupazione dei maschi (tasso del 30,5%, contro il 34,4% della regione), mentre le dimensioni dell'occupazione femminile sono molto simili tra provincia e regione (26.1% a 25.7%). Se si confronta il dato con quello relativo al 2008, si vede che nel bellunese l'occupazione giovanile ha subito di più la fase di crisi occupazionale registrando un -4.9% contro il -3% veneto e il -2.7% italiano.
Disoccupazione. Ma è guardando alla disoccupazione che emergono gli aspetti più preoccupanti. Il tasso di

sabato 5 febbraio 2011

Costituito il Circolo di Sel del Feltrino

Giovedì 03 febbraio alle ore 18:30 si è costituito il circolo di Sel del Feltrino dedicato alla compagna Lidia Zasso.

Lavoro, diritti e precarietà sono stati gli argomenti centrali di quest'incontro con la cittadinanza feltrina, che prendendo l'occasione proprio dalla costituzione del circolo di Sel ha voluto, con la voce di Fulvia Bandoli della segreteria nazionale di Sel, riaffermare la gravità della situazione
 italiana e di un progetto "liberista" che si illudeva, o faceva finta d'illudersi, che quella fosse stata l'unica e più conveniente strada di sviluppo.

Conveniente per chi? Forse per le banche e per la finanza spregiudicata non certamente per i lavoratori(vedi Mirafiori) e per quel 30% di giovani che non trovano occupazione e di "quell'altro" 35% in precariato e sotto ricatto privi della possibilità sia di rivendicare i propri diritti sia di costruirsi un futuro. La povertà in

Richiesta Immediata di Moratoria sulle scadenze previste dal "Decreto Ronchi"

Spett. Comune di


Oggetto: richiesta ordine del giorno per l’approvazione di una MORATORIA  

La Corte Costituzionale ha ritenuto ammissibili il quesito n. 1 (che chiede l’abrogazione dell’art. 30 del Decreto Ronchi nella parte in cui prevede l’obbligo della messa a gara delle concessioni per il servizio idrico integrato) ed il quesito n. 3 (che chiede l’abrogazione della norma che permette di caricare sulle tariffe i