Circolo di Belluno

venerdì 9 maggio 2014

Elettrodotto: bocciata l'opzione C, e ora?

Con il voto del consiglio comunale del 7 maggio scorso sembra sia chiusa (ingloriosamente, per vero) la vicenda “Terna”?
Sicuramente no, perchè i due progetti di cui parla il protocollo del 2009 sono all'esame degli organi competenti e -uno dei due- attende il via libera.
Vedremo come si comporteranno a Roma e Venezia quei partiti che dopo aver concepito il protocollo, si sono eretti a difensori dell'ambiente in Consiglio Comunale di Belluno ovvero Forza Italia e Partito Democratico.
E' però da sottolineare che anche questa -nel piccolo- è una vicenda che rimanda a quella -assai più importante- della cattiva politica e della melma che avvolge tanto "fare politica” in Italia.
Come giudicare chi dapprima firma il protocollo che permette a Terna di portare il 380 in linea aerea a Belluno (aspetti ben chiari nel protocollo del 2009 e chiaramente denunciati dalla sinistra) e poi fa finta di nulla e di non sapere che proprio quel protocollo ha prodotto il procedimento che porterà all'autorizzazione a favore di Terna?  E che fa finta di non sapere che il voto del 7 maggio proprio non blocca nulla, anzi permette di continuare sulla stessa via di prima?
Il voto della maggioranza è stato evidentemente un voto sofferto e che ha diviso, ma è stato un voto che aveva come oggetto non l'elettrodotto sì o l'elettrodotto no (a dire sì ci avevano già pensato PD e PDL nel 2008/2009), ma come ridurre il danno ovvero come tentare di risolvere una situazione creatasi per responsabilità altrui.
Non a caso proprio coloro cui risale la responsabilità del voto favorevole all'elettrodotto nel 2008/2009 non hanno votato per la prospettata “riduzione del danno”.
Quando si parla di riduzione del danno si parla sempre di un dato ipotetico, ma quando non si parla nemmeno di riduzione del danno si accetta l'esistente.
Nel rispetto del voto secondo coscienza che molti consiglieri hanno ritenuto di esprimere, il dato politico che balza agli occhi è però la compattezza di quella pattuglia: favorevoli allora al protocollo, contrari oggi alla riduzione del danno, senza nemmeno un atto di pentimento: non resipiscenza ma puro cinismo alla ricerca del consenso perduto.
E come considerare un partito come il Pd, partito di governo ed al governo, che si comporta come l'ultimo dei raggruppamenti populisti/demagogici, tanto da fare una cosa a Ponte nelle Alpi ed un'altra a Belluno ? E chissà cosa farà a Roma.
Insomma politica come gioco delle tre carte dove l'illusione è la regola; gioco a cui non partecipiamo.

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